Valutazione osteopatica neonatale
Talvolta mi capita di dover spiegare in cosa consiste un trattamento osteopatico di un neonato di pochissimi mesi. Ma al di là dei campi di applicazione e della sua indiscutibile efficacia, mi piacerebbe evidenziare il fatto che la valutazione inizia sin da subito. Il neonato entra infatti nel mio studio nella carrozzina, in un ovetto oppure in braccio alla mamma ed è già da questo momento che inizio ad osservarlo.
Ma cosa osservo?
La sua postura tenuta in carrozzina, per esempio, come mantiene il suo corpo, se è centrato oppure leggermente spostato verso un lato o l’altro, se la testa è in linea con il corpo oppure no, se il capo ruota più a destra che a sinistra… Poi l’analisi passa allo sguardo, se un bambino di tre mesi, si orienta, si guarda intorno, perché comprende di essere in un luogo nuovo ed è sereno o manifesta segnali di irrequietezza. Infine osservo anche la mamma e la sua relazione, il suo legame mamma-bimbo. Sono pochissimi istanti, magici per me. Solitamente me li gusto tutti, lasciando così al bimbo e alla mamma il tempo per ambientarsi e prendere confidenza con uno spazio e un ambiente nuovo. Cerco di cogliere informazioni importanti delle quali dovro tenerne conto nel proseguo della mia prima visita Osteopatica.
La prima parte quindi delle informazioni per la valutazione è già stata acquisita, ora posso proseguire con l’anamnesi recente e remota, l’osservazione del neonato sul lettino dopodiché avrò le informazioni necessarie per dare una valutazione osteopatica e definire il trattamento che il neonato dovrà seguire.
Sono sempre più convinta che la fase dell’accoglienza sia fondamentale poiché crea le condizioni ottimali per una seduta Osteopatica neonatale. Il neonato in pochi istanti dal suo arrivo in studio, è a suo agio, in un ambiente che diventa per lui famigliare, si rilassa, accetta le mie mani con tocco delicato sul suo corpo, cerca il mio sguardo e lo segue.
Cosa desiderare di più?
[1ª parte]